Che festa azzurra sulla Birds of Prey: l'aquila del Colorado è Vinatzer! "Oggi ho spinto senza paura"

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Che festa azzurra sulla Birds of Prey: l'aquila del Colorado è Vinatzer! "Oggi ho spinto senza paura"

Il gardenese a soli 23 centesimi dalla possibilità di riportare l'Italia alla vittoria in gigante, oltre 13 anni dopo Max Blardone. A Beaver Creek c'è tantissima gioia nel nuovo gruppo guidato da coach Pini per un risultato dal valore inestimabile, pensando già alla prossima sfida di sabato in Val d'Isère. L'unica nota negativa, inutile negarlo, un'altra prova difficilissima per De Aliprandini.

Il quarto podio della carriera in Coppa del Mondo di Alex Vinatzer, il primo in gigante dopo aver eguagliato il suo best solo pochi giorni fa, chiudendo 5° a Copper Mountain.

Già nella prima delle due tappe in Colorado, il 26enne gardenese non era andato troppo lontano da quel risultato sempre più possibile, oggi a Beaver Creek uno straordinario Alex si è trasformato nell’aquila della Birds of Prey, andando a prendersi una piazza d’onore a dir poco stupenda, infilatosi tra due campionissimi come Marco Odermatt e Henrik Kristoffersen.

Solo il fenomeno dei fenomeni l’ha preceduto, e di appena 23 centesimi dopo essere partito nella 2^ manche (disegnata da Peter Fill in casa Italia) con 1”31 di vantaggio sul leader azzurro, ma che gioia per la squadra guidata da coach Mauro Pini, che ha pure accarezzato l’idea di ritrovare un successo nella disciplina madre che ad un uomo italiano manca dal 26 febbraio 2012, giorno della settima e ultima perla in coppa di Max Blardone, a Crans-Montana.

Ora per “Vinny” non resta che andare a prendersi quella prima vittoria che, chissà, magari coinciderà con una delle sfide olimpiche di Bormio. Secondo a Kitz lo scorso gennaio in slalom, a 9 centesimi da Noel, l’altoatesino deve acquisire da questo risultato la fiducia per diventare il vero trascinatore del team delle discipline tecniche: “Già nella prima manche era andata meglio delle ultime due gare, sapevo di avere ancora qualcosa da giocare per la seconda – le parole di Alex a fisi.org, partendo dall’analisi di un’apertura già molto buona, col 10° crono partendo col n° 19 (e oggi il pettorale aveva un’incidenza importante, ndr).

Ho provato a spingere, senza paura, prendendomi anche qualche rischio in alcune situazioni. Ma su questa neve mi sentivo molto veloce e capivo che tutto stava andando per il verso giusto. Alla fine, è andata molto bene con il primo podio nel gigante in carriera, questa è una grandissima soddisfazione alla quale stavo lavorando da molto tempo. Porto via dagli USA sensazioni bellissime e spero di portare questo flow anche per le gare europee”.

Vinatzer ora è quarto nella classifica di specialità con 157 punti, alle spalle di Odermatt e Brennsteiner, appaiati in vetta a quota 200 (con Kristoffersen nel mezzo), pensando già alla gara di sabato prossimo sulla Face de Bellevarde in Val d’Isère. Una pista all’opposto della Birds of Prey, magari non la più adatta in assoluto alle caratteristiche e al fisico del gardenese, quanto alla rapidità e alla tecnica di Luca De Aliprandini che spesso ha fatto bene e proprio dal quarto gigante di stagione dovrà cercare di ritrovarsi.

Sì, perché l’ex vice campione del mondo oggi ha vissuto una giornata se possibile peggiore di Soelden e Copper, non qualificandosi per la 2^ manche che ha visto protagonisti Borsotti, alla fine buon 20°, e Della Vite 25° e ai primi punti dell’annata, seppur arrabbiato per l’errore commesso in avvio della run decisiva. “Nella parte finale Vinatzer ha fatto qualche piccolo errore, ma la pista era rovinata e in alto è stato davvero incredibile, a livello top – ha detto Max Carca nel post, tramite l’ufficio stampa FISI – Pippo Della Vite è stato bravo, peccato gli errori ma siamo tutti contenti per questa giornata. Ora vediamo dove si potrà arrivare”.

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