La federsci tedesca chiede una proroga per rispondere alla FIS sulla volontà di squalifica di Stefan Luitz

Dalla "House of the Ski" di Planegg, vicino a Monaco, si è appreso che è stata chiesta questa proroga, perché con i numerosi impegni di Luitz in Coppa del Mondo nelle ultime due settimane, non si è potuto trattare in modo esauriente e in dettaglio l'argomento. Tutto questo è stato confermato dalla FIS.

Da quando gli atleti tedeschi sono stati riforniti di ossigeno prima e tra le due manche del gigante di Beaver Creek la FIS ha minacciato Luitz di squalifica da quella gara. Sebbene il responsabile dello sci alpino tedesco Wolfgang Maier abbia riconosciuto un errore, ha fermamente respinto il sospetto di aver deliberatamente violato i regolamenti della FIS: "Non abbiamo fatto alcuna violazione delle norme antidoping. Combatteremo con le mani e con i piedi".

In un’intervista a ORF, Luitz ha sottolineato di non sapere di aver fatto qualcosa di illegale: "Tutto quello che posso dire è che ci sono state assicurate cure mediche di alto livello. Ecco perché eravamo assolutamente sicuri che non stavamo infrangendo alcuna regola. Nessuno sapeva di questa regola FIS”.

Secondo la WADA infatti, dal 1° gennaio 2018 la somministrazione di ossigeno non è considerata doping, tuttavia è una violazione delle regole della FIS. La federsci tedesca e in particolare Stefan Luitz possono accettare la punizione o richiedere un'udienza. Da una squalifica del tedesco, Marcel Hirscher ne trarrebbe profitto guadagnando a tavolino la sua 64a vittoria in Coppa del Mondo.