Dopo il buio splende sempre il sole: a due anni da Bormio, Schwarz è tornato. "Significa tanto per me"

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Dopo il buio splende sempre il sole: a due anni da Bormio, Schwarz è tornato. "Significa tanto per me"

Nel giorno in cui si interrompe il dominio in Alta Badia di Marco Odermatt (6°), il gigante della Gran Risa è il polivalente carinziano che rinasce dopo l'infortunio sulla "Stelvio", arrivato 6 giorni dopo la perla di Campiglio che, sino ad oggi, rappresentava la sua ultima vittoria. Festa totale dell'Austria con Brennsteiner che si riprende il pettorale rosso, tra di loro Lucas Pinheiro Braathen che sorride: "Amo l'Italia, è un grande podio qui". La rivelazione Gratz: "Ho spinto senza pensare, non me l'aspettavo ma sono in piena fiducia da tempo".

Dopo il buio torna sempre a splendere il sole, Marco Schwarz ne sa qualcosa perché le sue ripartenze, dopo il crac al crociato del febbraio 2019 a Bansko, e poi di nuovo dopo il complicatissimo infortunio alla caviglia sinistra (sindesmosi) nel 2021, proprio dopo aver dominato la Coppa del Mondo di slalom nell’inverno precedente, erano già state da campione.

Poi è accaduto il fattaccio, la lesione del crociato del ginocchio destro, completamente distrutto nella discesa di Bormio del 28 dicembre 2023, sei giorni dopo aver vinto in slalom a Campiglio volando in vetta alla classifica generale di Coppa del Mondo, davanti a Marco Odermatt che stava sfidando a viso aperto per la sfera di cristallo, l’obiettivo della sua intera carriera.

Quella notte sul Canalone Miramonti è rimasta l’ultima gioia sino a Soelden, quando nel primo gigante di questa annata olimpica aveva chiuso 2°, davvero vicino al padrone del circo bianco, ma oggi è qualcosa di diverso perché il ritorno alla vittoria, a due anni da quella 3Tre e di nuovo in Italia, ha un sapore speciale.

L’inno austriaco è tornato a risuonare in Alta Badia, al termine del gigante sulla Gran Risa (che festeggiava pure i suoi 40 anni), dopo le sei perle consecutive di Marcel Hirscher, dal 2013 al 2018; nel giorno in cui tutti attendevano che proprio Odermatt eguagliasse il G.O.A.T., il re nidvaldese si è inchinato chiudendo 6°, dopo una prima manche già molto difficile (e di sicuro le fatiche gardenesi si sono fatte sentire, anche se lo svizzero già questa mattina nel pre gara aveva scacciato ogni tipo di alibi dicendosi ben riposato), interrompendo la striscia di 7 podi qui e perdendo anche il pettorale rosso a favore di Stefan Brennsteiner.

Festa totale del Wunderteam, dopo tre giorni negativissimi in velocità sulla Saslong, ma la scena è tutta per “Blacky”, che sulla Stelvio ci tornerà tra poco meno di due mesi per le sfide olimpiche. Quasi certamente solo nelle discipline tecniche, ma sarà un altro buon modo, sempre sulle nevi tricolori, per riprendersi un pezzo del suo destino di campione anche parecchio sfortunato. Intanto, c’è solo gioia per la vittoria numero 7 in CdM: “Vuole dire tanto per me – ha raccontato Schwarz ai microfoni FIS – Da tempo non riuscito a vincere, due anni sono parecchi, fa bene all’anima e a tutto il team, che devo ringraziare immensamente.

C’è qui anche il mio fan club, pure loro non sono mai mancati al mio fianco. Come ho gestito la 2^ manche? E’ la prima volta che vinco dalla testa, sapevo che sul ripido c’erano due porte mosse sulle quali fare attenzione, per il resto si poteva spingere e ho cercato di lasciare andare sempre lo sci”.

Gli è arrivato sulle code Lucas Pinheiro Braathen, al primo podio stagionale tra le porte larghe e vicino al secondo timbro in Badia, dopo quello del 2022. E alla seconda stagionale dopo lo slalom di Levi: “Amo l’Italia, in pochi posti sento più energia – ha raccontato il classe 2000 brasiliano a Eurosport - Sono molto felice di questo 2° posto, non posso fare a meno del pubblico, vivo per sciare e regalare gioia (ieri sera ha messo in scena il suo classico balletto all’estrazione dei pettorali, ndr).

I 18 centesimi da Schwarz? Lo sport è fatto così, i margini sono piccoli e oggi Marco è stato il più forte, io ho fatto tutto quel che potevo senza rimpianti, sono orgoglioso della mia gara”.

“Sto sciando in maniera solida da inizio stagione – spiega a Eurosport Stefan Brennsteiner, al sesto podio nel massimo circuito e appunto tornato leader di specialità, con la terza piazza odierna a 22 centesimi dal compagno di nazionale – Oggi direi buone entrambe le manche, riesco ad essere veloce anche quando magari non sono perfetto, questo è importante.

E’ veramente bello poi condividere il podio con Blacky, scherzavamo tra le due manche su questo, per noi è la giornata perfetta”.

E Fabian Gratz? E’ stata la rivelazione del quinto gigante stagionale, dopo aver già ottenuto i suoi migliori risultati con il 13° posto di Copper Mountain e il 12° di Val d’Isère la scorsa settimana. Da 29° a 5°, naturalmente col miglior tempo di manche, il classe 1997 tedesco ha concretizzato una qualità di sciata che già in molti vedevano: “Non so sinceramente cosa abbia fatto – ha sorriso l’alfiere di casa Germania intervistato da Francesca Marsaglia per Eurosport - Ho cercato di riprendere energia dallo sci, attaccando senza pensieri dopo una prima manche negativa.

E’ stato tutto perfetto, ma non posso dire che me lo aspettassi”.

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Il fuoriclasse norge è tornato sugli sci oggi proprio sulle nevi gardenesi, ma in tutta tranquillità assieme ai suoi cari: sabato aveva deciso all'ultimo di non affrontare la discesa sulla Saslong (da lui domata cinque volte, di cui tre nella gara regina), senza la fiducia necessaria per prendersi tutti i rischi dopo un rientro che in Colorado era stato buono. Lo attendiamo il 27 dicembre nel super-g di Livigno.